lunedì 21 settembre 2009

Tariffe per i correttori di bozze

Sono molto varie, è difficile in questa sede dare informazioni precise, possiamo solo darvele a grandi linee, anzitutto: la tariffa andrà sempre a cartella, composta generalmente da 1800 battute, spazi inclusi, (si ha bisogno di molto spazio per annotare le correzioni); la dimensione della cartella è facilmente controllabile, in Word, basta andare su Strumenti - Conteggio Parole e "Caratteri (spazi inclusi)". Questa, è la cartella standard dell'editoria, e quella maggiormente usata, anche se alcuni editori usano quella da 2000 battute e questo, ovviamente, penalizza il correttore di bozze...

La tariffa, quindi, varia da un minimo di un euro fino a 2,00 euro, ovviamente al netto della ritenuta di acconto, quindi iva esclusa (queste, almeno, sono le tariffe “oneste”, dei professionisti, e non per chi viene pagato da cane…) poi è ovvio che vi verranno offerte tariffe molto inferiori, tipo 50 centesimi, e qui torniamo alle ragioni dei refusi nei libri… Per le correzioni tecnico - scientifiche, ad esempio libri di medicina e così via, si può (e si deve) arrivare anche 4/5,50 euro a cartella.

Il tempo impiegato per correggere una pagina, inoltre, è assai vario, poiché, ovviamente, dipende dal numero di refusi presenti. È bene notare, che queste tariffe valgono per una SOLA lettura del testo, quando, in realtà, per trovare tutti gli errori, o quasi, sono SEMPRE necessarie più riletture del testo e, in caso appunto di altri passaggi di correzione del testo, le tariffe scenderanno un pochino, poiché il bravo correttore di bozze avrà già trovato la maggior parte degli errori alla prima lettura. Ad ogni modo, le case editrici serie raramente affidano una rilettura del testo alla stessa persona che ha corretto la prima, poiché avendo già letto il testo, questi quasi impercettibilmente leggerà in parte a memoria, e questo potrebbe fargli sfuggire alcuni refusi.

Domanda: se ad un correttore di bozze sfuggono alcuni errori, e il libro va in stampa con quei refusi, che succede?
Dipende dagli errori; se, ad esempio, ha lasciato questo refuso “LE CASA” anziché “LA CASA” per esempio, allora nulla di grave, una minima percentuale di piccolissimi errori di battitura è fisiologica per una prima edizione, ma, se non si è accorto di un grave errore grammaticale, ad esempio un congiuntivo errato, in questo caso, è triste dirlo, è probabile che in futuro non gli saranno affidati più altri lavori.

Articolo tratto da galassiaarte

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