lunedì 5 ottobre 2009

Le norme redazionali

Ogni casa editrice ha le sue norme redazionali. Servono a garantire il ripetersi dello stesso stile in tutte le edizioni pubblicate dallo stesso editore:
- definiscono in quali casi utilizzare:
- il corsivo,
- le virgolette caporali «» e quelle alte doppie “”,
-la maiusola e la minuscola,
- come indicare i riferimenti bibliografici in un saggio.
Tutti sistemi grafici volti a evidenziare o dare risalto a parole o concetti o particolari parti del discorso (citazioni, dialoghi, titoli di opere).

Questo consente un immediato riconoscimento da parte del lettore della valenza che termini o frasi hanno all’interno della struttura narrativa. Se il dialogo è indicato con un trattino, ogniqualvolta lo sguardo coglie il trattino già sa di essere in procinto di leggere un discorso diretto. Immaginiamo invece un libro in cui, per il dialogo, si utilizzano indistintamente i trattini, le virgolette caporali e quelle alte doppie. Il lettore sarebbe indotto in confusione dalla grafica e verrebbe distolto dalla fluidità della lettura.

Le norme sono rivolte a autori, traduttori, redattori e correttori bozze. Solitamente dagli autori e dai traduttori vengono puntualmente ignorate. I redattori e i correttori di bozze sono deputati alla loro vigile applicazione. Si compongono di una parte che ricorda.

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